Sconosciuta fino a pochi anni fa, oggi la curcumina viene spesso consigliata per trattare molteplici problemi salutistici di varia natura. Estratta dalla Curcuma Longa, una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Zingiberacee, questa spezia viene largamente utilizzata nella cucina indiana, medio-orientale e orientale non solo per l'aroma forte e deciso ma anche per le sue proprietà benefiche per l'organismo.
Le sue qualità terapeutiche si sposano bene, infatti, con la "radice" di molti dei problemi di salute dell'essere umano occidentale, l'infiammazione.
Cos'è la curcuma
Come sopra accennato, le proprietà terapeutiche della Curcuma sono attribuibili alla curcumina, principio attivo che dona quella pigmentazione gialla alla radice, dalle spiccate proprietà antiossidanti e anti-angiogeniche. Utilizzata anche come additivo alimentare, cosmetico, nonchè come aromatizzante di varie pietanze, è soprattutto nell'ambito nutraceutico che questo estratto desta il maggiore interesse da parte dei naturopati ma anche della comunità medico-scientifica. Dal punto di vista chimico strutturale ci troviamo di fronte ad un fenolo, o meglio ad un estratto polifenolico che, come descriveremo, dispone di una serie di effetti metabolici a dir poco significativi.
Curcumina: proprietà terapeutiche
Analizziamo ora le molteplici proprietà di un estratto puro di curcumina, suddividendole come segue:
- antinfiammatorie;
- antiossidanti;
- immunostimolanti;
- depurative;
- neuroprotettive;
- anti-angiogenetiche.
La qualità maggiormente riconosciuta alla curcumina è sicuramente l'effetto antinfiammatorio (per approfondire leggi il nostro articolo sugli antinfiammatori naturali). La curcuma usata contro le infiammazioni, è pratica consolidata della medicina tradizionale ayurvedica. L'attività anti-flogistica di questo principio attivo, sarebbe relativa alla capacità della curcumina di legarsi a specifiche proteine responsabili del processo infiammatorio, le interleuchine-6.
Grazie a queste peculiarità la curcumina può essere utilizzata come coadiuvante di importanti patologie croniche quali il morbo di Chron, la rettocolite ulcerosa, l'artrite reumatoide l'uveite e più in generale per tutte le patologie che colpiscono l'apparato gastrico. Tra le più gravi citiamo la dispepsia gastrica, quella da calcolosi biliare, patologie che possono essere trattate con successo dalla curcumina inibendo i meccanismi responsabili dell'infiammazione, i cosiddetti "mediatori infiammatori".
Ad esso è quindi associato l'effetto anti-dolorifico naturale della curcuma. La rivista scientifica Oncogen ha pubblicato dei dati inerenti le potenzialità analgesiche di alcuni composti antinfiammatori. E' stato osservato che la curcumina esercita effetto terapeutico maggiore della tradizionale aspirina e dell'ibuprofene per quel che concerne il controllo del dolore.
In relazione all'azione antiossidante, studi in vitro confermano la forte attività anti-radicalica della curcumina che viene evidenziata da una riduzione della perossidazione lipidica indotta dai pro-ossidanti (radicali liberi), nonchè dall'effetto epatoprotettivo nei confronti della epatotossicità farmaco-indotta. Fattori ambientali inducono la formazione di specie reattive dell'ossigeno (ROS) e dell'azoto (RNS), due tipologie di molecole radicaliche. Le radiazioni, i raggi UV, l'inquinamento atmosferico ed elettromagnetico, le errate abitudini alimentari caratterizzate dal consumo di alcol, farmaci e tabacchi, l'esposizione a sostanze tossiche, metalli pesanti, etc.., favoriscono la degenerazione cellulare e conseguentemente il cattivo funzionamento del corpo.
Ed è proprio in tal senso che la curcumina agisce, mantenendo un fisiologico equilibrio tra radicali liberi e antiossidanti e soprattutto fungendo da "scavenger", ossia da spazzino delle suddette molecole radicaliche ROS e RNS.
La curcumina esercita effetto immunostimolante e può essere d'aiuto per stimolare e rafforzare le difese immunitarie indebolite dallo stress psicofisco e da altri fattori. In tale ambito i curcuminoidi sembrano aumentare i livelli della proteina CAMP (peptide antimicrobico catelicidina) coinvolta nel controllo della risposta immunitaria contro l'aggressione di virus, batteri e funghi. Assumendola assieme alla vitamina D, i livelli della CAMP aumenterebbero notevolmente, rafforzando il sistema immunitario.
Sempre in vivo sono state dimostrate le azioni coleretiche e neuroprotettive. In merito a queste ultime registriamo promettenti studi riguardanti un suo utilizzo nelle patologie degenerative (Alzheimer e Parkinson), mentre sono ancora in corso studi su un suo potenziale impiego nelle sindromi depressive. Le malattie neurodegenerative sono caratterizzate da una progressiva perdita di funzionalità di una specifica popolazione di neuroni che determina deficit neuronale e deficit cognitivo.
I meccanismi responsabili della neurodegenerazione non sono stati ancora completamente chiariti; tuttavia lo stress ossidativo e l'infiammazione sono considerate le cause principali. Le peculiarità neuroprotettive della curcumina sono perciò attribuibili, direttamente ed indirettamente, al suo ruolo antiossidante nei confronti dei radicali liberi sopra citati.
Per ciò che concerne le proprietà depurative-disintossicanti, oltre ad agire sul fegato favorendo l'eliminazione delle tossine in eccesso, la curcuma può favorire il corretto funzionamento del sistema linfatico, riducendo di fatto alcune problematiche legate al microcircolo nonchè la ritenzione idrica causa dell'accumulo di liquidi corporei extracellulari.
Concludiamo con le proprietà anti-angiogenetiche anti-tumorali. Sebbene non possa essere considerato come sostituto dei farmaci chemioterapici, molteplici studi confermerebbero l'attività inibitoria della curcumina sulle cellule neoplastiche. Una nuova scoperta condotta dalla University of California di San Diego School of Medicine, assieme ad alcuni ricercatori dell' Università di Pechino e Zhejiang, evidenzierebbe le capacità della spezia nell'interferire con i processi proliferativi delle cellule tumorali. Ciò potrebbe fornire supporto nella formulazione di nuovi farmaci per contrastare i tumori resistenti anche alla chemioterapia. La ricerca non fa che evidenziare le invidiabili peculiarità benefiche della curcuma, ma ricorda altresì come la stessa disponga di una bassa biodisponibilità causata da una sua rapida espulsione dal nostro corpo.
Quando assumere gli integratori di Curcuma
Comprese le peculiarità principali di questo estratto vegetale, andiamo a vedere ora quando utilizzarlo al fine di migliorare il grado di benessere psicofisico.
Innanzitutto occorre ricordare che la Curcuma, essendo scarsamente biodisponibile, necessità di un "veicolo" che possa facilitarne l'assorbimento. In commercio esistono formule a base di curcuma e molecole lipidiche, detti liposomi, che consentono alla stessa di resistere all'aggressione degli acidi gastrici, responsabili del mancato effetto benefico sul nostro organismo. Oltre ai prodotti liposomiali, allo scopo di aumentarne la biodisponibilità, possiamo assumere la curcumina assieme a del pepe nero concentrato o con dell'olio di cocco.
Esistono poi delle sinergie nutrizionali in grado di amplificare gli effetti della stessa a seconda dell'utilizzo che se ne fa, entriamo nel dettaglio:
- se ad esempio l'obbiettivo è quello di ridurre l'infiammazione delle articolazioni, allora potremo assumere questo estratto assieme a composti anti-flogistici naturali quali la boswellia titolata in acido boswellico e l'artiglio del diavolo, nonchè a nutrienti per le articolazioni come glucosamina, condroitina e MSM. Prodotti come Artrilen contengono tutti questi ingredienti e sono stati ideati per sostenere il benessere articolare e più in generale di tutti i tessuti connettivi.
- Per l'azione neuroprotettiva, ma anche antiossidante, la curcumina si sposa bene con i benefici derivanti dall'assunzione degli Omega-3, acidi grassi insaturi contenuti nei più comuni integratori di olio di pesce, ricchi di EPA e DHA, composti essenziali per l'organismo poichè non sintetizzabili autonomamente dallo stesso (per approfondire leggi tutti i benefici degli Omega-3).
- Allo scopo di supportare le naturali difese dell'organismo, combinala con gli immuno-coadiuvanti naturali Echinacea, Berberina, Astragalo, e ai micronutrienti essenziali Vitamina C e D3.
Citiamo infine il ganoderma, un altro supplemento naturale per il sistema immunitario che, assieme alla curcumina, sembra essere efficace per le sue proprietà terapeutiche anti-angiogenetiche utili a supporto del trattamento chemioterapico.
Lascia un commento
Tutti i campi sono obbligatori