PALMITOILETANOLAMIDE (PEA) come integratore: a cosa serve e quando assumerlo

PALMITOILETANOLAMIDE (PEA) come integratore: a cosa serve e quando assumerlo

La PEA, o palmitoiletanolamide, è una molecola con un potente effetto antinfiammatorio e di regolazione del dolore, ma priva di effetti collaterali e di interazioni con altri farmaci, a differenza dei tradizionali antidolorifici (FANS) utilizzati regolarmente da tutti noi.

Essendo naturalmente prodotta dal nostro organismo, la PEA è sempre ben tollerata e possiamo assumerla sotto forma di integratore per ricavarne benefici per svariate problematiche e patologie. Per questi motivi, la palmitoiletanolamide viene sempre più impiegata nel campo della medicina e dell’integrazione nutrizionale e sta riscuotendo sempre più successo come alternativa eccellente ai classici antidolorifici.

Ma cos’è esattamente la PEA? Quali sono i suoi benefici e le modalità d’uso? In questo articolo vedremo nel dettaglio cos’è questa efficace molecola e ne spiegheremo tutte le caratteristiche per un utilizzo più consapevole.

COS'È LA PALMITOILETANOLAMIDE (PEA)

La palmitoiletanolamide, o PEA, è una molecola a lunga catena di atomi di carbonio, la quale combina un gruppo etanolaminico con l’acido palmitico, ovvero un acido grasso. Questa molecola viene naturalmente prodotta dall’organismo, ma con l’età la sua sintesi diminuisce; dunque, è possibile assumerla in piccole quantità anche tramite gli alimenti come mais, latte materno, soia e tuorlo d’uovo.

Ovviamente, nei casi in cui necessitiamo di un’integrazione di PEA, assumerla tramite alimentazione non è sufficiente, in quanto è presente negli alimenti solo in piccole quantità; per questo gli integratori di PEA si rivelano davvero interessanti.

La palmitoiletanolamide fa parte della famiglia delle N-aciletanolamine, la quale comprende l’anandamide, ovvero il rappresentante principale degli endocannabinoidi. Questi ultimi si legano agli omonimi recettori e svolgono un ruolo nella regolazione del rilassamento e del dolore.

Tuttavia, la PEA non si lega in modo diretto ai recettori endocannabinoidi, ma funge da mediatore, partecipando alla risposta biologica ai cannabinoidi endogeni (ovvero quelli prodotti dal nostro organismo, detti endocannabinoidi) e impedendone la degradazione, con la conseguenza di prolungarne l’azione contro il dolore.

Anche i cannabinoidi prodotti dai vegetali, detti fitocannabinoidi, sono impiegati per contrastare il dolore, ma possiedono anche effetti psicotropi, quindi negativi, che invece la PEA non ha.

La palmitoiletanolamide è particolarmente interessante nei casi di infiammazione e dolore acuto o cronico, in quanto possiede effetti analgesici e antinfiammatori. Inoltre, questa molecola ha la capacità di agire nel cervello, attraversando la barriera emato-encefalica.

A COSA SERVE UN INTEGRATORE DI PEA

Gli integratori di PEA vengono utilizzati per tutti quei casi che ne necessitano un apporto aggiuntivo alla normale produzione del nostro organismo, in particolare quando si soffre di infiammazioni o determinate patologie, ma anche in caso di attività fisica intensa e con l’avanzare dell’età.

In generale, gli integratori di PEA vengono impiegati in questi casi:

  • Per trattare il dolore o stati cronici dovuti ad infiammazione;
  • Per trattare il dolore neuropatico;
  • Per trattare alcune tipologie di reazioni di tipo autoimmune, in quanto la PEA svolge una funzione di protezione e di riparazione delle cellule;
  • Per ripristinare il corretto funzionamento di vari organi e di tessuti.

La palmitoiletanolamide possiede effetti sia per lo stato cronico sia per quello acuto, in quanto non solo svolge un’azione con meccanismo similare a quello degli antinfiammatori più utilizzati, ovvero i FANS, ma controlla anche l’attivazione dei mastociti, ovvero cellule che agiscono nei casi di infiammazione.

La PEA è una delle molecole che interagiscono fisiologicamente con i recettori cannabinoidi e questo ne giustifica a maggior ragione il suo grande potere antidolorifico. Inoltre, questa molecola agisce sia per uso interno sia per uso esterno, ovvero dermatologico sulla cute infiammata.

Ancora oggi, per il trattamento della maggior parte delle patologie cutanee localizzate, caratterizzate da infiammazione (in primis le dermatiti), si utilizzano ancora prevalentemente farmaci antinfiammatori steroidei (cortisonici) o non steroidei (FANS) per uso sistemico e/o topico. Tuttavia, queste terapie sono datate e spesso prolungate nel tempo e sintomatiche, oltre che piene di effetti collaterali. Questi farmaci vanno a lenire l’infiammazione, ma non agiscono sulle cause di essa, dando quindi luogo ad una possibile riacutizzazione della patologia, una volta sospeso o terminato il trattamento.

La particolarità più interessante della PEA è che, a differenza degli altri medicinali appena visti, si tratta di una molecola innocua e altamente tollerabile, oltre che priva di interazioni particolari con altri farmaci. Per questo motivo la palmitoiletanolamide sta iniziando ad essere sempre più utilizzata, anche per uso topico e anche in ambito veterinario, oltre che per l’uso sistemico umano.

Per l’uso sistemico, ovvero interno, è stata ampiamente dimostrata l’efficacia anti-edemigena del PEA, ovvero contro l’accumulo dei liquidi corporei, e anche l’efficacia antinfiammatoria profonda (quindi per problemi e patologie di tipo neurologico, come compressioni di nervi ed ernie, e non). Inoltre, la PEA è in grado di assicurare una totale salvaguardia della mucosa gastrica, la quale è sempre molto irritata e danneggiata dall’utilizzo dei classici farmaci antinfiammatori.

Dunque, la PEA è una sostanza che possiede davvero moltissime potenzialità e non solamente legate alle infiammazioni.

Per questi motivi, la palmitoiletanolamide viene sempre più impiegata in un numero maggiore di problemi e patologie e risulta particolarmente utile per il trattamento della fibromialgia e dell’intestino infiammato.

Fibroalgo 2.0 60 caps advertising

PROVA FIBROALGO 2.0 60 CPS

PEA per la fibromialgia

L’insorgenza dei sintomi della fibromialgia è causata da alterazioni centrali e da modificazioni periferiche neuroimmuni. La palmitoiletanolamide contribuisce a regolare ed attivare il funzionamento delle cellule di sostegno, ovvero microglia e mastociti, delle cellule principali del sistema nervoso, ovvero i neuroni.

Inoltre, le proprietà antidolorifiche della PEA sono particolarmente utili nei casi di fibromialgia, in quanto comporta una disfunzione del sistema nervoso centrale.

La palmitoiletanolamide è anche in grado di modulare la funzionalità dei neurotrasmettitori serotonina e glutammato, i quali sono coinvolti in primo piano nel dolore caratterizzante la sindrome fibromialgica.

PEA e intestino infiammato

Gli integratori di PEA stanno diventando sempre più interessanti anche come coadiuvanti nel trattamento delle varie patologie intestinali caratterizzate da dolore, infiammazione e permeabilità intestinale aumentata. Alcune di queste patologie pregiudicano particolarmente la qualità della vita di coloro che ne sono affetti, come il Morbo di Crohn e la Sindrome dell’intestino irritabile (IBS).

L’assunzione orale di integratori di palmitoiletanolamide rappresenta quindi una strategia interessante per il controllo di tali patologie, in quanto questa molecola risulta efficace per il controllo del dolore a livello intestinale e per la regolazione delle forme diarroiche e di costipazione indotte dall’infiammazione dell’intestino.

MODALITÀ D'USO ED EFFETTO BENEFICO

Gli integratori di PEA si trovano ormai in commercio in diversi formati, anche se il formato più comune sono le capsule. La posologia quindi dipende in primis dal formato del prodotto che andiamo ad acquistare, ma varia anche in base ad altri svariati fattori, come il sesso, il peso, l’età e la tipologia di problematica o patologia da trattare.

In generale, ad un adulto si raccomanda di assumere un dosaggio giornaliero di circa 1200-2400 mg. Se l’integratore è in capsule, allora generalmente si consiglia l’assunzione al giorno di 1-3 capsule durante o subito dopo i pasti, nel rispetto sempre delle indicazioni del medico.

Sono necessari circa due mesi per iniziare a sperimentare i primi effetti benefici dell’integratore di PEA, dopodiché è possibile valutare una eventuale modifica della posologia giornaliera. In genere, al diminuire dei sintomi, vengono ridotte anche le assunzioni giornaliere di palmitoiletanolamide.

In generale, per la PEA non è tanto importante la quantità giornaliera assunta, ma un impiego nel lungo periodo; infatti, per sfruttarne appieno le potenzialità, è importante assumerla per un periodo di tempo abbastanza lungo (si parla di alcuni mesi), in modo tale da ottenere benefici sia dalla sua rapida azione antinfiammatoria sia da quella lenta di regolazione della sensibilità al dolore. Dunque, non occorre prenderne di più, ma più a lungo.

In ogni caso, gli integratori di PEA, come qualsiasi altro integratore, non devono essere concepiti come sostituti di una dieta sana ed equilibrata e andrebbero sempre assunti solo dopo aver consultato il proprio medico.

EFFETTI COLLATERALI E CONTROINDICAZIONI DELLA PEA

Essendo un modulatore endogeno, ovvero una sostanza prodotta normalmente dal nostro corpo, la PEA risulta essere sempre ben tollerata dall’organismo. infatti, sono rarissimi gli effetti collaterali e le interazioni con altri farmaci attribuibili all’assunzione di integratori di palmitoiletanolamide.

La PEA, infatti, non interagisce con altri farmaci e in particolare con quelli impiegati per il trattamento del dolore neuropatico; per questo motivo, si tratta di un integratore altamente sicuro. Dunque, risulta essere un rimedio davvero efficace per trattare svariate patologie e problemi caratterizzati da dolore cronico, in particolare nei casi in cui risponde poco alle tradizionali terapie di tipo farmacologico.

I rari effetti indesiderati fino ad ora riscontrati riguardano esclusivamente disturbi del tratto gastrointestinale, comprendenti diarrea e nausea.

In conclusione, la palmitoiletanolamide o PEA risulta essere davvero un’ottima soluzione per il trattamento di svariate problematiche e patologie, tra cui in particolare la fibromialgia e l’infiammazione intestinale. Questa molecola agisce come i classici e abusati FANS, senza il rischio di particolari effetti collaterali, controindicazioni ed interazioni con altri medicinali.

Inoltre, agendo anche in salvaguardia della mucosa gastrica, può essere la soluzione migliore per tutti coloro che non tollerano i classici antidolorifici e antinfiammatori a livello, appunto, di mucosa gastrica.

Gli integratori di PEA sono ormai piuttosto diffusi in commercio, ma vanno assunti rispettando sempre le indicazioni in primis del proprio medico e poi quelle riportate sul foglietto illustrativo del prodotto. In ogni caso, questi integratori non vanno mai intesi come sostituti di una corretta alimentazione e si consiglia di rivolgersi sempre al proprio medico prima di iniziare un’assunzione fai-da-te di qualsiasi tipo di prodotto, inclusi gli integratori di PEA.

Articoli correlati:

Lascia un commento

Tutti i campi sono obbligatori