Colostro bovino come integratore: a cosa serve e come funziona

Colostro bovino come integratore: a cosa serve e come funziona

In pochi ne conoscono le peculiarità. Ma gli integratori di colostro bovino possono rappresentare un toccasana soprattutto in caso di deficit immunitari e gastrointestinali. Vantano, infatti, svariati benefici e funzioni, in grado di migliorare la salute quotidiana del nostro organismo. A patto, però, di affidarsi a dosaggi appropriati e adottare doverose precauzioni là dove, a causa di patologie pregresse, alcune formulazioni possano rivelarsi più controindicate di altre.

Colostro bovino: le proprietà

In genere, col termine colostro si definisce il fluido pre-latteo prodotto dalle ghiandole mammarie a partire dai primi giorni dopo il parto. Le quantità possono aggirarsi tra i 7 e i 120 millilitri. Si tratta di un liquido giallastro e denso, definito anche “oro bianco”, dal sapore molto simile a quello amniotico. Ecco perché risulta familiare al neonato che, secondo recenti ricerche scientifiche, ne beneficia a livello immunitario e dell’intestino. Eppure, fino a qualche anno fa, si era diffusa la falsa credenza secondo la quale il colostro potesse essere dannoso per il benessere del bambino nei primi mesi di vita.

Ulteriori studi, però, hanno dimostrato che, anche in ambito veterinario, il colostro bovino riveli proprietà degne di nota. Soprattutto per gli adulti, se assunto sottoforma di integratore. Questo perché svolge azione

  • immunostimolante e antimicrobica grazie all’apporto di sali minerali e vitamine (B12, A, K e D) che fanno del colostro un valido supporto per gli anticorpi. Tra tutti, i linfociti, le cosiddette immunoglobuline di tipo A, che difendono tratto gastrointestinale e sistema immunitario dall’attacco di patogeni e microrganismi;

  • proteica poiché promuove la creazione di albumine, particolarmente presenti nel sangue, capaci di trasportare diverse sostanze, e favorire l’eliminazione dei cataboliti mediante l’urina. Tra le proteine che arricchiscono il colostro, è opportuno citare anche il retinolo, alleato della vista, e di alcuni processi cellulari di immagazzinamento e differenziazione;

  • accrescitiva. Il colostro bovino, infatti, è fonte di fibroplasti, fattori di crescita che facilitano la rigenerazione di pelle, endotelio vascolare, macrofagi e sistema insulino-simile, a maggior ragione se in presenza di eventi dannosi che possano compromettere anche il benessere di muscoli e cartilagini. A tal proposito, gli integratori di colostro bovino sono spesso utilizzati dagli atleti in caso di ricostituzione muscolare, perché incentivano la secrezione di IGF1. Merito di lattoferrina e peptidi, come la prolina, che coadiuvano la sintesi proteica.

A cosa serve il colostro

Gli integratori di colostro bovino non sono efficaci solo dal punto di vista immunitario e contro le infezioni. Presentano anche altre sfaccettature che clinicamente non hanno ricevuto particolari attestazioni, ma che, secondo i pareri più comuni, fanno dei supplementi a base di colostro un ottimo sostegno per il corretto funzionamento del nostro organismo. Questo perché

  • tutelano la flora intestinale dalla proliferazione di funghi come la Candida albicans. Le immunoglobuline colostrali, in ottica molecolare, restano intatte durante il passaggio nel tratto digestivo. Unendosi, poi, alle glicoproteine, contrastano l’insorgere di patologie viscerali contagiose;

  • prevengono il rischio di diarrea provocata da Cryptosporidium parvum nei soggetti defedati;

  • rafforzano la struttura dei muscoli. Sono ideali per chi fa sport, soprattutto per il recupero post allenamento;

  • placano la sensazione di stanchezza e affaticamento, caratteristica dei cambi di stagione;

  • migliorano l’umore, regolando i livelli di serotonina, l’”ormone della felicità”;

  • inducono una più rapida guarigione da ferite e ustioni;

  • ottimizzano il metabolismo dei glucidi, intervenendo sull’omeostasi degli zuccheri e sull’iperglicemia acuta negli individui giovani affetti da diabete;

  • vengono impiegati nella lotta a malattie autoimmuni, come lupus, artrite reumatoide, fibromialgia. Il colostro bovino, infatti, modulando la funzione timica, ne allevia i sintomi e l’iperisposta immunitaria.

Gli integratori, spesso, trovano spazio anche all’interno di diete progettate per il controllo del peso. Migliorando l’utilizzo dei nutrienti contenuti negli alimenti, sono in grado di incrementare la popolazione intestinale sana della microflora.

Colostro bovino e tumori: qual è il rapporto?

Ancora oggi uno degli argomenti più controversi a livello medico è il rapporto tra tumori e colostro bovino. Svariate ricerche ne hanno messo in discussione i benefici, soprattutto nei trattamenti relativi al cancro. In verità, alcuni studi condotti anche nel 1985 da Steven Rosenberg, hanno provato la spiccata efficacia dei polipeptidi ricchi di prolina a livello antinfiammatorio e sui precursori delle cellule T. Proprietà analoghe a quelle della lattoalbumina del colostro che pare protegga i tessuti dalle cellule cancerogene, causandone la morte programmata. Così come le citochine, nello specifico l’interleuchina-10.

Di recente, però, sono emerse ulteriori considerazioni in merito, volte a evidenziare quanto, invece, il colostro bovino non faccia altro che favorire la comparsa di tumori. Gli indiziati numero uno, in particolare, sono il fattore di crescita insulino-simile, ritenuto responsabile del cancro alla prostata, e alcuni composti bioattivi contenuti anche nel latte o derivati, “colpevoli” dello sviluppo di cellule tumorali al seno. L’epidemiologo Franco Berrino, dell’Istituto Nazionale Tumori di Milano, ha sottolineato una possibile correlazione tra la comparsa di recidive e l’eccesso di estrogeni presenti nel grasso animale, che accrescerebbero la penetrazione di oncosoppressori, tra tutti i Brca, destinati, poi, a diventare carcinomi della mammella. A testimonianza di quanto sostenuto, vi è l’elevata presenza di IGF1 nelle donne affette da tumore. In ogni caso, si tratta ancora di rilevanze scientifiche in attesa di valutazioni e conferme. Ecco perché si consiglia la massima prudenza, tanto nell’assunzione di formulazioni a base di colostro, quanto nella considerazione di pareri e giudizi.

Integratori di colostro bovino o lattoferrina pura: quali i più efficaci?

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Rispetto agli integratori di colostro bovino, i supplementi a base di lattoferrina ostentano peculiarità maggiormente benefiche, nonostante i due componenti siano strettamente legati tra loro. La lattoferrina, infatti, è una delle proteine che compongono il colostro. Si differenzia dalle altre per la sua azione antivirale e antibatterica. A volte succede che il nostro organismo sia più soggetto all’attacco di agenti patogeni poiché sprovvisto delle quantità di ferro necessarie al rinforzo delle difese immunitarie. Compito proprio della lattoferrina è quello di sottrarre il ferro al metabolismo dei microrganismi, e trasportarlo attraverso il sangue in tutto il corpo. Così facendo, virus e batteri muoiono, ed è possibile bloccare eventuali processi infettivi provocati proprio da Citomegalovirus, HIV ed Herpes Simplex. La lattoferrina, d’altronde, si congiunge ai glicosamminoglicani della membrana plasmatica, promuove la produzione di linfociti T, e aiuta a gestire l’attività delle citochine infiammatorie.

Gli integratori di lattoferrina, inoltre, sono tra i più indicati perché resistono all’azione degli enzimi gastrici, e raggiungono l’intestino senza subire modificazioni. Ideali anche contro i danni da stress ossidativo: la lattoferrina, essendo un efficiente antiossidante e legandosi agli ioni ferro, determina reazioni metaboliche indispensabili, come l’ossido-riduzione.

Dosaggi, effetti collaterali e controindicazioni

Le formulazioni contenenti colostro bovino sono potenti detossificanti e rigeneranti. In commercio, si trovano sottoforma di barrette, compresse, polveri o soluzioni liquide. Il dosaggio consigliato dagli esperti varia dai 3 ai 6 grammi al giorno, 30 minuti prima di ogni pasto (dunque, a stomaco vuoto) o due ore dopo. Inizialmente, si è soliti assumere dosi più sostanziose, le cui quantità si abbassano man mano che si ottengono i primi risultati. Per gli atleti, il suggerimento è quello di fare uso di colostro bovino, diluito con abbondante acqua, almeno 45 minuti prima dell’allenamento.

Attenzione, però, ai possibili effetti collaterali. In alcuni casi (anche il 40%), è stato possibile riscontrare sensazione di nausea, con conseguente vomito; mal di testa; dolori sparsi in tutto il corpo; eruzioni cutanee; riniti. Tutti sintomi destinati a scomparire dopo poco tempo. Il colostro bovino è ben tollerato dalla maggior parte dei soggetti, ma va usato con moderazione, o addirittura evitato, in gravidanza e allattamento. È controindicato, infine, per chi ha intolleranza al lattosio, o soffre di allergia alle proteine del latte vaccino.

Conclusioni

Colostro bovino e relativi integratori esplicano al massimo i propri effetti positivi se abbinati ad un’alimentazione varia ed equilibrata, e ad uno stile di vita sano. In questo modo, ne possono beneficiare pienamente difese immunitarie, muscoli e sistema gastrointestinale. Qualora, però, si sia affetti da patologie pregresse, è sempre bene consultare medici e nutrizionisti in grado di consigliare il dosaggio più adeguato al proprio stato di salute e alle proprie esigenze.

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