Si sente sempre più spesso parlare di flavonoidi o bioflavonoidi, e dei loro benefici. In pochi, però, sanno di cosa si tratta e quali attività biologiche svolgono. Di certo, rappresentano un toccasana per la salute del nostro organismo. Ecco perché, all’occorrenza, è necessario farne ampia scorta, attraverso alimentazione e integrazione.
Flavonoidi: cosa sono
Costituiscono una significativa classe di composti fenolici, caratteristici del mondo vegetale. Nello specifico, infatti, i flavonoidi sono metaboliti secondari, generati dalle piante, formati da uno scheletro centrale con 15 atomi di carbonio, e tre anelli: due benzilici e uno eterociclico. Non tutti i flavonoidi hanno la stessa composizione chimica. Si distinguono, pertanto, in gruppi e sottogruppi, diversi per struttura e funzione: oltre ai più noti flavonoidi o bioflavonoidi, esistono anche isoflavonoidi e neoflavonoidi. La prima categoria, la più nota, conta al suo interno
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Flavoni, come luteolina e apigenina;
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Flavonoli, quali quercetina e rutina;
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Flavanoni, tra tutti esperetina e naringerina;
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Flavanoli, le cosiddette catechine;
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Flavani;
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Calconi, i flavonoidi “a catena aperta”, come l’arbutina;
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Antocianine, responsabili della pigmentazione di alcune piante, frutti e fiori di colore blu-viola (uva, mirtilli, ribes neri).
Proprietà di flavonoidi e bioflavonoidi
I flavonoidi, inoltre, difendono i vegetali dai raggi ultravioletti; regolano il ciclo cellulare dal momento che intervengono come messaggeri chimici; favoriscono la sintesi simbiotica dell’azoto; rendono le piante più resistenti al freddo e alla siccità; respingono organismi patogeni.
Non solo. I flavonoidi o bioflavonoidi svolgono un ruolo importante anche per il benessere dell’organismo umano in quanto hanno azione
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antiossidante poiché ripuliscono dalla presenza di radicali liberi. Ecco perché definiti anche “radical-scavenger”;
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protettiva e rinforzante per capillari e microcircolo;
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antinfiammatoria;
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epatoprotettiva, perché tutelano il fegato da attacchi esterni;
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antimicrobica;
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antiallergica;
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antiulcera;
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anti-aging.
I flavonoidi, inoltre, possiedono proprietà simili a quelle degli estrogeni prodotti spontaneamente dal nostro corpo. Non possono sostituire i farmaci e curare malattie, ma essendo dei nutrienti naturali, assimilabili facilmente attraverso un regime alimentare sano ed equilibrato, possono fungere da sostanze “terapeutiche” in caso di infiammazioni, tumori, malattie neurodegenerative come il morbo di Alzheimer, infezioni virali e batteriche, trombosi, diabete, aterosclerosi, gotta, ischemia, osteoporosi. Vantano anche peculiarità anti-mutageniche, ipolipidemizzanti e antipiastriniche. Tutte funzioni ancora in fase di studio e sperimentazione.
Dove si trovano: i cibi più ricchi di flavonoidi
Per godere delle proprietà benefiche dei flavonoidi, è consigliato inserire all’interno della propria dieta frutta, verdura, foglie, semi, radici, cortecce, rizomi e bevande contenenti i composti fenolici in questione. Tra gli alimenti più gettonati in tal senso, figurano:
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gli spinaci, fonti anche di fibre, vitamina K e acqua. Contrastano l’invecchiamento e garantiscono il corretto funzionamento dell’intestino;
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le cipolle, soprattutto quelle rosse, ricche di antocianine così come le ciliegie, le bacche, il cioccolato fondente, ideale contro stress e cattivo umore, e i frutti di bosco;
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i cavoli, i broccoli, i pomodori e la lattuga, base perfetta per le minestre. Sono carichi di flavonoli contro cancro, diabete e problemi cardiovascolari;
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i peperoni, il sedano, i peperoncini e le erbe aromatiche, come il timo, la menta e il prezzemolo, che regolano gli effetti degli estrogeni;
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il grano saraceno, da preferire alle farine complesse poiché ricco di calconi, tipologia rara di flavonoidi. Lo stesso vale per le fragole e le pere;
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i legumi e la soia, con caratteristiche antitumorali;
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i kiwi, che innalzano le difese immunitarie e prevengono eventuali patologie del sistema nervoso;
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gli agrumi, che allontanano il rischio di ossidazione per le cellule;
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il vino rosso. Un bicchiere al giorno fa bene alla circolazione e funge da antiossidante;
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il tè verde, che contiene protoantocianidine, al pari del cacao e dei mirtilli, scarsamente calorici, in grado di combattere i disturbi metabolici e proteggere vasi, pelle e tratto urinario.
Flavonoidi e Vitamina C: un connubio perfetto
Si sa che la Vitamina C è tra i nutrienti più efficaci per la nostra salute. Questo perché, oltre ad essere un rilevante antiossidante, coadiuva la formazione del collagene, aiuta la corretta funzionalità dei vasi sanguigni, rendendo più solido l’endotelio, la membrana sottile che ne ricopre le pareti interne. L’eventuale carenza di Vitamina C, dunque, può provocare sanguinamenti e debolezza dei capillari. Per evitare conseguenze del genere, e contribuire al benessere del microcircolo, il suggerimento è quello di potenziare l’azione della Vitamina C con i flavonoidi, vasoprotettori per eccellenza. Un’associazione frequente negli integratori, che rende la Vitamina C più efficiente e incisiva rispetto a quando è assunta da sola.
Integratori di flavonoidi: quando e perché assumerli
A proposito di integratori. Se l’alimentazione non basta, al fine di contrastare disturbi e fastidi dettati dall’età o da cattive abitudini quotidiane, è possibile fruire dei benefici dei flavonoidi o bioflavonoidi mediante composti a base di ingredienti ad hoc. Tra tutti:
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la Quercetina, flavonoide ubiquitario, caratteristico di diverse varietà di frutti, verdure, bevande ed estratti erboristici. In natura, non è presente nella sua forma isolata, ma come aglicone, la parte non zuccherina dei glicosidi. La Quercetina ha principalmente potere antiossidante. Ecco perché utilizzata come supplemento dietetico in formulazioni antinvecchiamento. Se assunta oralmente, ma anche se applicata topicamente, impedisce alle radiazioni solari di danneggiare la pelle e attivare la sintesi di specie reattive dell’ossigeno, come i radicali liberi che alterano la struttura del collagene e dell’elastina. È consigliata per alleviare sintomi riconducibili ad allergie, artrite, aterosclerosi, morbo di Alzheimer, psoriasi, insulino-resistenza e lupus, dal momento che blocca la produzione di istamina, prostaglandine e leucotrieni con azione pro-infiammatoria. Come la rutina, la Quercetina è un antiemorragico e un antiedemigeno suggerito in caso di emorroidi, vene varicose, crampi notturni, dolori, gonfiori e pesantezza delle gambe;
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l’estratto di Semi di Pompelmo, grazie all’ingente presenza di flavonoidi, agisce su diversi microrganismi nocivi come virus, funghi, batteri, muffe, lieviti, parassiti (pidocchi e vermi) e protozoi, spesso causa di diarrea e dissenteria. Questo perché inibisce la membrana cellulare microbica, che, perdendo elementi citoplasmatici, non riesce più ad assorbire aminoacidi dall’ambiente circostante. Senza l’apporto nutritivo necessario, quindi, i microrganismi muoiono. Antiallergici e antinfiammatori, i Semi di Pompelmo stimolano il sistema immunitario, prevengono il tumore al colon, l’aumento dell'acidità nello stomaco, la gastrite, l’ulcera gastrica o duodenale, l’influenza e la Candida albicans, tipica della cute e delle mucose, che non è nociva, ma può rivelarsi a tratti virulenta;
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la Papaya Fermentata, indicata contro malattie cardiovascolari e degenerative. Efficace anti-aging, è spesso associata alle diete detox, anche perché aiuta a digerire, contenendo la produzione di metaboliti, che appesantiscono il fegato e l’intestino durante la digestione. Favorisce, infatti, il transito intestinale e, all’occorrenza, è un’ottima alleata per chi intende dimagrire. Consigliata per chi è in stato di menopausa, la Papaya Fermentata rafforza le ossa, rinvigorisce i muscoli, infonde energia, alza le difese immunitarie, riequilibra l’acido-base dell’organismo, evita cali di concentrazione e lucidità. È da evitare, però, durante la gravidanza e l’allattamento, se si soffre di fastidi gastrointestinali, se si è già sotto effetto di farmaci che fluidificano il sangue, o se è doveroso limitare l’assorbimento di ferro (uomini affetti da problemi alla prostata o donne che assumono altri integratori utili al ciclo mestruale).
Ultimi, ma non per importanza: la Vite Rossa, indispensabile per la cura del sistema circolatorio (se intaccato da insufficienza veno-linfatica), flebiti, vene varicose, edemi, fragilità capillare, cellulite, ritenzione idrica, emorroidi, pesantezza degli arti inferiori, stasi ematica, e problemi agli occhi, soprattutto alla retina; il Mirtillo, che, come citato sopra, interviene contro deficit metabolici e relativi a vasi, pelle e apparato urinario; Rusco, arbusto sempreverde, fonte di flavonoidi come il rutoside, capace di migliorare la circolazione venosa periferica, incrementando la resistenza delle pareti capillari, normalizzando la permeabilità, delimitando la fuoriuscita di liquidi e il possibile sanguinamento. Comporta, infatti, il ritorno del sangue dalla periferia al cuore, e rappresenta un potente drenante contro crampi ai polpacci e gambe gonfie e pesanti.
E ancora: il Ginkgo biloba, che contiene glucosidi flavonoidici come il kampferolo, la stessa quercetina, l’isoramnetina, l’acido cumarico, le catechine e le proantocianidine, sostanze imprescindibili in un integratore per le vene e i capillari, perché combattono lo stress ossidativo, riducono la permeabilità della parete vasale, innalzandone il tono, e incentivano le capacità mentali, ottimizzando la circolazione sanguigna a livello cerebrale. Motivo per il quale il Ginkgo biloba è perfetto per gli anziani affetti da demenza senile. Il ginkgolide B, inoltre, è considerato un antagonista del PAF, il fattore delle piastrine, importante per la coagulazione del sangue e nel trattamento di asma e patologie legate alla broncocostrizione.
Qualora si seguisse già un regime alimentare vario e salutare, caratterizzato dalla presenza di cibi ricchi di flavonoidi, l’assunzione di integratori è opzionale. È opportuno, in ogni caso, rivolgersi al proprio medico di fiducia, a maggior ragione se si riscontrano condizioni di salute particolari, o se si è sottoposti a determinate terapie farmacologiche.
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