Sindrome metabolica: sintomi, dieta e rimedi naturali

Sindrome metabolica: sintomi, dieta e rimedi naturali

Mangiar sano e coltivare abitudini corrette: una filosofia di vita spesso considerata come un “privilegio” o un optional. In verità, diventa un obbligo, o meglio, una necessità, trasformare questi “buoni propositi” in quotidianità. Per tutelare il benessere del proprio organismo, a volte intaccato da disturbi di non poco conto. Come la sindrome metabolica, tra le patologie più frequenti e difficili da riconoscere. Rimediarvi è semplice. Occorre migliorare il proprio stile di vita e la propria alimentazione. Se questo, poi, non basta, scendono in campo integratori e rimedi naturali.

Sindrome metabolica: cos'è e quali sono le cause

La sindrome metabolica è una condizione clinica tipica dei soggetti adulti di età compresa tra i 50 e i 60 anni. Si tratta di un insieme di disturbi alimentari, talvolta con conseguenze gravi, come diabete, fegato grasso (steatosi epatica) e problemi cardiovascolari.

Tra le cause più comuni, figurano:

  • il sovrappeso. Più è sviluppato, più si corre il rischio di essere affetti da sindrome metabolica. Quando il grasso corporeo si concentra soprattutto sulla zona addominale, infatti, il metabolismo di grassi e zuccheri presenta squilibri destinati a trasformarsi, nel tempo, in iperinsulinemia, ovvero l’elevato livello nel sangue di insulina, ormone che acquisisce così maggiore resistenza. Il risvolto più preoccupante, in questo caso, si chiama proprio diabete.

  • Scarsa attività fisica, dieta alterata, abuso di droghe e/o alcol, invece, provocano effetti più lievi, riconducibili a quella che è la sindrome metabolica per eccellenza, di cui i principali bersagli sono, al giorno d’oggi, adolescenti e giovani adulti, a causa del dilagare incessante dell’obesità infantile.

Sintomatologia della sindrome metabolica

Capire se si è affetti da sindrome metabolica è possibile grazie a una serie di sintomi rilevabili attraverso apposite analisi. Anche perché, chi soffre della suddetta patologia, non presenta malesseri particolari. Afferma, anzi, di stare bene. Serve prestare attenzione al proprio stato di salute, quando si manifestano almeno tre delle seguenti condizioni:

  • glicemia a digiuno superiore a 110 mg/dl;

  • trigliceridi più alti di 150 mg/dl;

  • pressione arteriosa superiore a 130/85 mmHg;

  • innalzamento del colesterolo “cattivo” rispetto all’HDL, che, di contro, presenta livelli inferiori ai 40 mg/dl negli uomini e 50 mg/dl nelle donne. In queste circostanze, è necessario tenerlo sotto controllo, mangiando bene, incentrando il proprio regime alimentare su cibi di origine vegetale poveri di grassi. O assumendo integratori ad hoc, che ostacolino l’assorbimento del colesterolo LDL, e purifichino le cellule e il fegato;

  • circonferenza addominale sopra i 102 centimetri per il sesso maschile, e gli 88 centimetri per quello femminile.

Le conseguenze? Malattie cardiovascolari, renali, epatiche e oculari, dal momento che le cellule richiedono maggiori quantità di insulina, soprattutto in condizioni di insulino-resistenza, con lo scopo di assorbire il glucosio e riequilibrare i livelli glicemici. È quello che accade per le cellule Beta del pancreas, che, se sottoposte a eccessivo sforzo, si degenerano a tal punto da generare le patologie sopracitate.

Prevenzione e dieta

È evidente che il primo passo riguardi l’alimentazione. È necessario ottimizzare la propria dieta per prevenire la sindrome metabolica e tutte le sue conseguenze, con l’obiettivo di raggiungere il proprio peso forma.

Limitate il consumo di alimenti carichi di carboidrati semplici, come bibite zuccherate, snack dolci, succhi di frutta. Vietato associarne più di due (ad esempio pasta e pane, riso e dolce, pane e patate) nello stesso pasto, che sia pranzo o cena. Riducete l’assunzione di cibi ricchi di sodio, grassi saturi di origine animale, vegetale e idrogenati (formaggi grassi, burro, carne, margarina, prodotti confezionati). Sconsigliato anche mangiare troppo sale, e se proprio non volete farne a meno, usate quello iodato. Potete, in alternativa, insaporire le pietanze con aceto balsamico o tradizionale, spezie o limone. Eliminate cibi contenenti additivi o dolcificanti di sintesi che rallentano il metabolismo e danneggiano il fegato, sovraccaricandolo e diffondendo colesterolo e trigliceridi.

Lasciate spazio, invece, ad alimenti:

  • fonti di proteine, almeno uno in ogni pasto. Così facendo, è possibile contrastare l’assorbimento degli zuccheri;

  • frutta, nello specifico pere, mele, prugne, frutta secca;

  • legumi come fagioli, lenticchie, quinoa, orzo, e verdura;

  • yogurt e latte magro, eventualmente di soia. Tutte fibre idrosolubili che scongiurano picchi insoliti di colesterolo “cattivo”, e controllano l’eccessiva assimilazione di glucosio e grassi a livello intestinale. Sono, infatti, cibi con basso indice glicemico.

Tra i più classici rimedi della nonna, poi, vi è quello di bere due cucchiaini di aceto di mele mescolati ad un bicchiere d’acqua. Suggerimento che, se seguito prima di ogni pasto, placa il senso di fame, e ripulisce l’organismo. Sazietà auspicabile anche masticando a lungo semi di anice verde o finocchio.

Combattere l’obesità attraverso un regime alimentare adeguato funziona a patto che si distribuiscano i nutrienti in modo uniforme all’interno della routine alimentare, costituita da quattro-cinque pasti privi, però, di razioni abbondanti.

Un equilibrio che frutta se abbinato a regolare attività fisica. È suggerito fare esercizi almeno quattro volte a settimana per 50-60 minuti, evitando interruzioni. Chi è ostile a programmi d’allenamento serrati e ripetitivi, può svolgere lunghe passeggiate al mattino, andare in bicicletta al tramonto, e prendere le scale al posto dell’ascensore. Abitudini efficaci anche per chi non soffre di sindrome metabolica. Gli effetti saranno positivi, a lungo e breve termine.

Muoversi, infatti, favorisce la perdita di peso in eccesso; allontana il rischio di essere colpiti da disturbi cardiovascolari; rende i processi interni all’organismo più sensibili all’insulina; permette di costruire un profilo lipidico meno aterogeno; abbassa i livelli di trigliceridi nel sangue; mantiene costante la pressione arteriosa, a maggior ragione negli individui che riscontrano iperinsulinemia; e permette al colesterolo “buono” di prevalere sul colesterolo LDL. Il diabete, inoltre, ritrova nell’attività fisica la sua eterna “rivale” perché incentiva il flusso ematico ai tessuti insulino-sensibili, accresce la presenza di fibre muscolari di tipo I, e riduce, d’altro canto, il grasso totale.

Integratori naturali e altri rimedi validi per la sindrome metabolica

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Quando i consigli sopraindicati si rivelano insufficienti, è doveroso ricorrere a integratori le cui componenti sono capaci di moderare la sindrome metabolica e i disturbi ad essa legati.

  • Il Coenzima Q10, in primis, è alleato di molti organi vitali poiché ne facilita il corretto funzionamento. Si tratta di una molecola in grado di innalzare le difese immunitarie, assicurare energia durante gli sforzi fisici, e gestire diverse reazioni interne al nostro corpo. Ideale soprattutto in caso di sindrome da affaticamento cronico, problemi cardiovascolari, distrofia muscolare, diabete, Parkinson, malattia di Lyme e di Huntington, eventuali disturbi gengivali, tumore al seno.

  • La cannella, dal canto suo, è un altro ingrediente spesso presente negli integratori usati contro la sindrome metabolica. Spezia con funzione antisettica, antibatterica e digestiva, aiuta la circolazione sanguigna, diminuendo i livelli di colesterolo. Grazie alla presenza di uno specifico polifenolo simile all’insulina, è perfetta per i malati di diabete di tipo 2.

  • Lo stesso si può dire della Gymnema, che blocca l'assorbimento degli zuccheri da parte dell’intestino, stimolando la trasformazione metabolica del glucosio a livello delle cellule, dal momento che vanta una potente azione ipoglicemizzante.

  • I soggetti diabetici possono affidarsi anche a composti contenenti L-Carnosina, combinazione di B-alanina e L-istidina, aminoacidi con funzione antiossidante e, per questo, ottimo rimedio per la prevenzione di ischemia, infarto, invecchiamento cellulare, ossidazione e glicazione delle arterie. Frena la reticolazione delle proteine, riducendo lo zucchero presente nel sangue. Ne beneficiano, di conseguenza, occhi, reni, sistema nervoso e prestazioni fisiche.

  • Per fegato e intestino, il frutto del gelso bianco è tra le soluzioni più salutari. Permette all’apparato cardiovascolare di funzionare al meglio. Merito del resveratrolo, principio attivo antitrombotico e antitumorale, capace di fluidificare il sangue. Fibre e zuccheri naturali (fruttosio e glucosio) consentono, poi, di raggiungere un soddisfacente stato di sazietà, mantenendo inalterato il peso corporeo.

  • Tengono sotto controllo la fame ansiosa anche i Polifenoli dell'Olea Europea, pianta meglio conosciuta come ulivo. I micronutrienti depositati, in particolar modo, sulle foglie, orientano su se stessi il processo di ossidoriduzione, liberando i nostri tessuti dai radicali liberi. La rutina, in primis, è suggerita se affetti da colesterolo alto, intolleranza al glucosio o stati estremi di obesità. Funzioni analoghe a quelle dei polifenoli del tè verde. Dimagrante e sedativo, converte in energia il grasso in eccesso, stimolando alcune lipasi.

  • Ultime, ma non per importanza, le vitamine del gruppo B. Trasformano lipidi, proteine e carboidrati, soddisfacendo il fabbisogno energetico. Idrosolubili e antiossidanti, affiancano la produzione di globuli rossi, la sintesi di emoglobina, e il conseguente trasporto di ossigeno nel sangue. Ne risentono pelle, capelli e apparato nervoso.

Consultare il proprio medico di fiducia o un esperto è irrinunciabile per capire se si è in presenza di sindrome metabolica e a che livello questa si sia eventualmente sviluppata. Valori fuori dalla norma rappresentano già un campanello d’allarme significativo. Ecco perché è opportuno cogliere in anticipo possibili rischi e soluzioni compatibili col proprio stato di salute. L’apporto di integratori e rimedi naturali varia da soggetto a soggetto: ciò che è utile ad uno non è detto che sia funzionale anche per l’altro. È fondamentale, quindi, selezionare i supplementi più appropriati e strutturare la dieta più salubre sulla base di esigenze e patologie riscontrate.

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