Integratori di Mirtillo per contrastare fragilità capillare e cistite

Integratori di Mirtillo per contrastare fragilità capillare e cistite

Tanto piccolo ma tanto benefico. Il mirtillo gode di proprietà che lo rendono estremamente salutare per il nostro organismo. Nella sua variante nera o rossa, costituisce un superfood a tavola, ma anche un valido alleato se impiegato nella realizzazione di integratori. I motivi? Sono molteplici. A tal proposito, per comprenderne bene le caratteristiche, e sfruttarne al massimo i vantaggi, scopriamo insieme utilizzi, efficacia ed eventuali controindicazioni del mirtillo nell’alimentazione e in ambito nutraceutico.

Mirtillo: uno dei più potenti antiossidanti e antinfiammatori naturali

Tra i frutti del sottobosco, il mirtillo è di certo uno dei più conosciuti. In genere, si trova lungo i sentieri di montagna. Le sue peculiarità sono note sin dal Medioevo. Tanto che, nel corso dei secoli, è stato spesso usato per curare i fastidi provocati dalla bile infiammata. Gli effetti positivi nel trattamento di diverse patologie hanno portato molti a considerare il mirtillo come una pianta “magica”. Non a caso è protagonista, ad esempio, di svariati riti e celebrazioni della tradizione nordica.

Ma non si tratta solo di credenze. Il mirtillo, per natura, ottimizza davvero funzioni vitali e benessere generale. Le sue bacche, in primis, sono ricche di acidi organici, tannini, zuccheri, pectina, vitamine A, B e C, e glucosidi antocianici come la mirtillina. Infondono al frutto il suo tipico colore, ma rafforzano anche il tessuto connettivo, il tono e l’elasticità dei vasi sanguigni, e riducono la permeabilità dei capillari. Le antocianine, in particolare, vantano proprietà protettive: sono capaci, infatti, di distruggere gli enzimi nemici di collagene e sistema circolatorio periferico. Ne beneficiano, d’altro canto, gli occhi e la vista.

Il mirtillo, poi, è un potente antiossidante. Gli antocianosidi, insieme a B1, B2, PP e sali minerali quali fosforo, ferro, calcio, potassio e sodio, contrastano la formazione di radicali liberi che ossidano le particelle di colesterolo LDL, generando placche aterosclerotiche d’ostacolo alla circolazione. Tra i tratti distintivi del mirtillo emerge l’azione antinfiammatoria e antisettica in caso di infezioni intestinali e urinarie, che si verificano se la flora batterica è alterata. Composti a base di mirtillo sono consigliati, pertanto, in presenza di diarrea, flatulenza, stitichezza, dolori addominali. Essendo, inoltre, un ottimo ipoglicemizzante, torna utile anche a chi soffre di diabete.

Solitamente, il mirtillo può essere consumato sottoforma di succo, decotto (facendo bollire le bacche), tintura madre ed estratto secco titolato. Quest’ultimo, nello specifico, trova spazio all’interno di supplementi integrativi che possono contenere la variante rossa o quella nera.

Integratori di Mirtillo Rosso e Nero: le differenze

Originario del Nord America, il mirtillo rosso ha un sapore più aspro. Si differenzia per la presenza di peonidina e cianidina, ed è possibile rintracciarlo all’interno di composti finalizzati alla prevenzione di disturbi dell’intestino irritabile o dell’apparato circolatorio. Questo perché impedisce a microrganismi come l’escherichia coli o patogeni Gram-negativi di attaccarsi alle pareti del tratto urinario e alle membrane cellulari. Non solo. Il mirtillo rosso è anche fonte di quercetina, fitonutriente antinfiammatorio contro allergie, infezioni delle pareti arteriose e dolori articolari.

Il mirtillo nero, invece, è caratteristico dei boschi del Nord Europa, delle Alpi e degli Appennini. Riconoscibile per il suo colore quasi violaceo, è scrigno di acido gallico, neuroprotettivo, antivirale e antifungino. Integratori a base di mirtillo nero sono in grado di migliorare la vista, soprattutto in età avanzata, e riequilibrano la microflora intestinale, svolgendo funzioni analoghe ai classici probiotici presenti nello yogurt, nel kefir e nel tè kombucha.

A cosa serve il mirtillo? Le principali applicazioni in ambito nutraceutico

Dal punto di vista nutraceutico, dunque, il mirtillo si rivela un aiuto efficace là dove si avvertono cali della vista, cellulite, gambe gonfie, ritenzione idrica, intestino colitico o disbiosi, fragilità capillare. Al fine di esplicare al meglio le sue peculiarità benefiche, il mirtillo, di solito, viene associato ad altri ingredienti naturali, presenti all’interno di supporti integrativi ad hoc.

Cistite

Si tratta dell’infiammazione del tratto urinario. Ne consegue un forte dolore al momento della minzione, anche nella parte bassa della schiena. La cistite, inoltre, può manifestarsi con l’ingente e continuo bisogno di urinare. In casi più gravi, con sangue, brividi e febbre. Responsabili i batteri che si insinuano nella vescica, causando infezioni. In estate, si è maggiormente propensi a soffrire di cistite perché le temperature elevate, l’eccessiva sudorazione e la scarsa traspirazione degli indumenti, favorisce il proliferare di microrganismi in urine più concentrate. L’inadeguata idratazione, poi, ne aumenta il rischio.

La cistite non è una malattia cronica. Dura qualche giorno. Ecco perché si sconsiglia di ricorrere a terapie farmacologiche. Piuttosto, è bene affidarsi a integratori a base di mirtillo rosso, il cosiddetto cranberry, che, grazie al contenuto di polifenoli come le proantocianidine, frena l’adesione dei patogeni nelle pareti interne delle vie urinarie. Effetti coadiuvati anche dall’aggiunta di altri componenti, quali i semi di Pompelmo, fortemente depurativi e con azione antimicrobica; l’Uva Ursina, diuretico naturale che per merito di principi attivi quali Idrochinone e Arbutina, placa i sintomi della cistite; la Betulla, che incentiva la funzionalità urinaria, incrementando la minzione e, dunque, l’espulsione di acqua e sostanze nocive come acidi urici e colesterolo in eccesso; la radice di Gramigna, estratto vegetale disintossicante e antisettico, in grado di “pulire” il tratto urinario; Ginepro ed Equiseto, per il trofismo dei tessuti connettivi e il drenaggio dei liquidi.

Fragilità Capillare

Prodotti ai mirtilli sono indicati anche in caso di fragilità capillare. La comparsa di macchie emorragiche e puntiformi sulle gambe, e raramente sul viso, è il segno della dilatazione e della rottura dei capillari, dovute a fattori genetici, climatici, squilibri ormonali, sedentarietà, carenze nutrizionali, obesità o sovrappeso.

Le antocianine contenute nei mirtilli disinnescano l’azione degli enzimi che compromettono i tessuti elastici dei vasi sanguigni e dei capillari, e il collagene. Non solo. Le bacche sono ricche di Vitamina C, che stimola l’eliminazione dei metalli pesanti tossici, assorbiti dall’organismo a contatto con l’ambiente esterno, e spesso causa di problemi legati proprio alla microcircolazione e alle pareti dei capillari, come la cellulite e il ristagno linfatico.

Occhi

Sostanze nutritive che possono contribuire anche al miglioramento della vista. Questo perché velocizzano la sintesi di rodopsina, proteina fotosensibile, capace di ottimizzare il meccanismo della visione, soprattutto nelle ore serali. In particolare, il mirtillo scongiura il rischio di ossidazione della retina, altamente vascolarizzata.

Gli antociani, pertanto, mantengono in salute la rete capillare degli occhi. Secondo diversi studi, infatti, pare che promuovano i meccanismi antiossidanti, inibiscano la morte di alcune cellule, e limitano la capacità pro-infiammatoria di diverse molecole, come le citochine. La già citata mirtillina, ad esempio, protegge cornea e vitreo, prevenendo la comparsa di patologie come le “mosche volanti” o il distacco della retina.

Circolazione

Il mirtillo si distingue, infine, per la spiccata incisività sulla circolazione sanguigna. In prima istanza perché facilita lo scambio di metaboliti tra sangue e tessuti. In secondo luogo, perché evita l’aggregazione piastrinica, fungendo da antitrombotico. Non solo. Ne risente positivamente anche l’endotelio vascolare, il monostrato cellulare interno. Grazie alla maggiore produzione di Ossido Nitrico, e al processo di vasodilatazione, infatti, si riduce pressione arteriosa e rigidità.

Estratto secco funzionale se in sinergia con l’Ippocastano, utile in caso di insufficienza venosa e gambe gonfie e pesanti. L’Escina, nello specifico, ridimensiona l’attività di ialuronidasi ed elastasi, enzimi che minano la struttura dell’endotelio e la matrice extracellulare. Fondamentale anche il contributo di Rusco, antinfiammatorio e vasoprotettore, in grado di rinforzare il tono delle vene, rendendo più elastiche le pareti; Ginkgo Biloba, amico della circolazione arteriosa e venosa; Vite Rossa, celebre per l’alto contenuto di polifenoli contro emorroidi e vene varicose.

Integratori contenenti Mirtillo: utilizzo e controindicazioni

I nutraceutici a base di mirtillo, in genere, si trovano in commercio sottoforma di capsule o compresse. Il suggerimento è quello di assumerne una al giorno con un abbondante bicchiere d’acqua dopo i pasti. Si tratta di integratori che esprimono al meglio la propria efficacia se associati anche a una dieta varia ed equilibrata.

Attenzione, però, ai possibili effetti collaterali derivanti dall’assunzione di mirtillo se in dosi esagerate: possono risentirne cute, tratto gastrointestinale e sistema nervoso, fino allo sviluppo di intossicazioni croniche. Inoltre, l’utilizzo del mirtillo è controindicato in gravidanza e allattamento, e in caso di accertata ipersensibilità. Può provocare conseguenze negative, se affiancato al consumo di farmaci quali anticoagulanti, antiaggreganti piastrinici, eparina a basso peso molecolare, sali di ferro e antidiabetici orali.

Ecco perché, prima di ricorrere a integratori contenenti mirtillo, è opportuno consultare il proprio medico di fiducia, e leggere bene l’etichetta, onde evitare di imbattersi in disturbi che possano compromettere il proprio stato di salute, soprattutto se in presenza di patologie pregresse.

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