Atleti e bodybuilder ricorrono spesso a supporti integrativi in grado di massimizzare la costruzione di massa muscolare. Tra tutti, i più gettonati sono gli anabolizzanti naturali. Ma prima di concentrarci sulle diverse tipologie e sulle loro funzioni, occorre capire cosa sono, quali effetti hanno sull’organismo, e perché è doveroso distinguerli da prodotti che, invece, contengono principi attivi farmacologici e richiedono maggiore attenzione.
Anabolizzanti naturali e concetto di Anabolismo
Anabolismo è sinonimo di “costruzione”. Si fa riferimento, infatti, alla formazione di specifici composti dei tessuti. Con anabolismo muscolare, nello specifico, si intende l’insieme dei processi, come la sintesi proteica, a sostegno della crescita della massa muscolare magra. In genere, si tratta di una condizione che l’organismo raggiunge durante le ore successive all’allenamento: la cosiddetta “finestra anabolica”. Un momento fondamentale che richiede il giusto apporto di nutrienti per sintetizzare nuovo tessuto contrattile e riparare quello danneggiato dall’attività fisica.
Non solo cibo, dunque. È possibile assimilare quanto richiesto anche mediante appositi integratori, come gli anabolizzanti naturali finalizzati a incentivare la crescita muscolare stimolando l’azione endogena di ormoni androgeni e anabolici come somatomedine, somatotropina, testosterone, GH, insulina. Per un uso più corretto e consapevole, però, è opportuno fare una netta distinzione tra le diverse sostanze che incrementano l’anabolismo sia direttamente che indirettamente. A tal proposito, gli anabolizzanti si possono classificare in
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naturali, come aminoacidi o estratti vegetali, capaci di ottimizzare la secrezione di ormoni endogeni e la funzione plastica di sintesi delle proteine, senza intaccare i livelli ormonali;
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steroidi androgeni, conosciuti anche come AAS, ottenuti a partire dal testosterone per sintesi artificiale. Sono soprattutto farmaci propriamente detti, che possono essere impiegati in ambito medico o sportivo, sotto prescrizione. In caso di abuso, le conseguenze sull’organismo possono essere estremamente dannose;
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non steroidei o ormonali. Innalzano l’anabolismo ma senza spinta endocrina. Sono comunque vietati dalla legge e possono provocare effetti collaterali molto gravi.
I principali composti anabolizzanti naturali
Tra gli integratori che hanno più successo nell’universo del bodybuilding, occupano un posto d’onore gli anabolizzanti naturali, sostanze volte ad aumentare la massa muscolare agendo sull’anabolismo proteico. È bene utilizzarli solo per compensare ciò che manca e raggiungere una migliore prestanza fisica. Tra i più efficaci, ricordiamo
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il Tribulus Terrestris, erba caratterizzata da principi attivi come le saponine steroidi (protodioscina, dioscina, diosgenina). Gode di una struttura molecolare simile agli ormoni umani. Ecco perché il Tribulus Terrestris promuove l’ambiente metabolico ed endocrino, supporta la sintesi di nuove proteine e la costruzione di nuovi tessuti. Si sa che, durante l’allenamento, l’organismo attiva una serie di reazioni che, dal punto di vista fisiologico portano alla creazione di ormoni, e dal punto di vista fisico degradano la massa muscolare. L’apporto di sostanze, come il Tribulus Terrestris, in questo contesto, favorisce la secrezione endogena di testosterone, anabolizzante e androgeno, responsabile della crescita della forza e della struttura muscolare. Motivo per cui il Tribulus trova spazio negli ambienti del culturismo e del powerlifting. Per le sue proprietà, inoltre, modula il comportamento sessuale, la libido e la produzione di sperma, scongiurando il rischio di disfunzione erettile. Non solo. Le sue proprietà lo rendono un perfetto adattogeno, alleato del sistema nervoso, dal momento che placa stati d’ansia, stress, irritabilità, e regola il ciclo sonno-veglia. Ne beneficiano anche apparato cardiovascolare (abbassa la pressione e i livelli di colesterolo “cattivo”) e difese immunitarie (allevia la fatica cronica, e protegge reni, fegato, prostata e tratto urinario);
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la Maca, pianta con spiccate peculiarità energetiche e nutritive. Fonte di vitamine, minerali, aminoacidi, acidi grassi, carboidrati e fibre, la Maca migliora la risposta e la resistenza agli sforzi e alla fatica. Ricca anche di steroli, funge da anabolizzante naturale: supporta la massa muscolare e i parametri di testosterone, ottimizzando così il desiderio sessuale e la fertilità. È detta anche “viagra peruviano” proprio perché incentiva, negli uomini, motilità spermatica ed eiaculazione, riequilibrando il sistema ormonale. Come il Tribulus, la Maca riduce ansia e depressione. In più, rafforza la densità ossea, e contribuisce alla cura di sintomi influenzali come tosse, raffreddore e febbre. Stuzzica memoria e apprendimento;
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l’Arginina AKG, aminoacido usato dall’organismo per la biosintesi di proteine e per il mantenimento dell’omeostasi. L’Arginina stimola le performance sportive e la resistenza. Questo perché, essendo un potente vasodilatatore, incrementa l’afflusso di sangue, ossigeno e nutrienti a muscoli e articolazioni. Processi indispensabili anche per la fase di recupero e ricostituzione del tessuto muscolare. L’Arginina, poi, dal punto di vista ormonale, induce la produzione di GH, con conseguente accrescimento della massa cellulare e impiego dell’adipe come fonte di energia. Infine, l’Arginina emerge per le sue funzioni antinfiammatorie e antiossidanti. Elimina le tossine in eccesso. Ritarda l’invecchiamento. Abbassa il rischio che si formino placche aterosclerotiche, causa di ictus e infarti. Promuove la cicatrizzazione delle ferite, depositando collagene nelle zone soggette a lesione. Previene impotenza e disfunzione erettile, apportando Ossido Nitrico alla muscolatura liscia dei vasi sanguigni situati nei corpi cavernosi. Differenzia l’attività di linfociti T citotossici e Natural Killer che difendono l’organismo dall’attacco degli agenti patogeni. E tiene sotto controllo i livelli di glicemia, regolando l’immagazzinamento di glucosio e insulina nei pazienti diabetici;
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l’Ornitina AKG, prodotta proprio a partire dall’Arginina. Trova largo impiego tra gli sportivi che intendono innalzare forza e massa muscolare, ridurre massa grassa, accelerare i tempi di recupero ed evitare il catabolismo dovuto al sovrallenamento. Questo perché l’Ornitina agisce su ormoni anabolici come insulina e GH, e aumenta la secrezione di Ossido Nitrico, utile per muscolatura e sistema vascolare. L’Ornitina, inoltre, corregge il processo di detossificazione da ammoniaca, alleviando la sensazione di fatica in soggetti sani sottoposti a esercizio fisico;
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l’Acido D-Aspartico, aminoacido facente parte del nostro sistema endocrino. Sottoforma di integratore, è considerato un efficiente “stimolatore di testosterone”. Si trova in ipofisi, ghiandola pineale e cellule collocate nei testicoli. È qui che converte il colesterolo nell’ormone maschile per eccellenza. I suoi effetti, però, si concretizzano solo se assunto per breve periodo (12 giorni) in caso di atleti in buona salute che vogliono migliorare le prestazioni sportive. Se, invece, la necessità è risolvere problemi di fertilità, è consigliato ricorrere ad integratori di Acido D-Aspartico per un lasso di tempo più lungo (90 giorni).
Altri modulatori e ottimizzatori ormonali
Crescita muscolare, forza, recupero e performance atletiche possono essere sostenute da altri modulatori ormonali come lo ZMA. Si tratta di un integratore in grado di combinare zinco monometionina-aspartato, magnesio aspartato e vitamina B, e spingere la produzione endogena di testosterone, soprattutto la “quota libera”, ovvero la frazione non legata a proteine SHBG. Queste tendono a disattivare le proprietà anaboliche del testosterone, connesse a libido, vigore sessuale, resistenza psicofisica e tono muscolare. Lo ZMA, inoltre, interviene anche sui livelli di IGF-1, il fattore di crescita insulino-simile, fondamentale in relazione ai condrociti che modulano la formazione di cartilagine, fibroblasti e altri tessuti, compresi quelli muscolari.
Serve, però, tenere in considerazione anche il rapporto tra testosterone e cortisolo, l’ormone dello stress. Si tratta di due antagonisti che descrivono al meglio la contrapposizione tra ormoni anabolici e catabolici, la cui proporzione consente di valutare lo stato di anabolismo e catabolismo durante i workout di resistenza. È possibile assistere, pertanto, alla crescita e alla costruzione dei tessuti quando i livelli di testosterone si alzano e quelli di cortisolo si abbassano. È difficile, però, predire gli adattamenti delle variabili ormonali alla composizione corporea nel corso dell’attività fisica, soprattutto nel lungo termine. In ogni caso, affidandosi a composti anti-cortisolici, si possono mitigare le secrezioni del cosiddetto ormone dello stress, e ottimizzare i parametri endogeni di testosterone. Gli integratori di Ashwagandha, ad esempio, hanno proprietà anabolizzanti: incrementano il testosterone anche fino al 15%. Diversi studi, infatti, dimostrano che l’Ashwagandha migliora le prestazioni fisiche se assunto in dosi pari a 1 grammo per circa un mese. Si assiste all’accrescimento dei muscoli, alla perdita di grasso e alla stabilizzazione del metabolismo glicosidico. Di contro, riduce il cortisolo, contrastando fatica e irritabilità. Per i suoi effetti antiossidanti, inoltre, l’Ashwagandha aiuta gli sportivi a produrre T3 e T4, ormoni tiroidei ed epatoprotettivi che controllano anche il tessuto adiposo.
Caratteristiche analoghe alla Fosfatidilserina, amica dei bodybuilder, poiché, dimezzando i livelli di cortisolo, favorisce l’ipertrofia muscolare. Ciò non vuol dire bloccare definitivamente la produzione di cortisolo, dal momento che questo ormone torna comunque utile alla regolazione dei processi energetici e della pressione ematica, importanti per il benessere del nostro organismo. In ogni caso, la Fosfatidilserina appartiene alla classe dei fosfolipidi che costituiscono le membrane cellulari. Agisce positivamente anche sulle capacità cognitive e mnemoniche, permettendo la comunicazione tra neuroni e la trasmissione degli impulsi nervosi. Abbassa la sensazione di stanchezza successiva all’allenamento e mantiene elevati i livelli di testosterone. Gli atleti che solitamente assumono Fosfatidilserina hanno ravvisato significativi aumenti di massa e forza, a patto che, però, il suo impiego sia circoscritto a massimo due-tre volte a settimana, durante i pasti, in quantità pari a 100-200 grammi in caso di workout a bassa intensità, e 500-800 grammi in caso di sessioni più stressanti.
Infine, meritano di essere citati gli inibitori di miostatina, meno diffusi ma capaci di incentivare la massa magra, senza alterare i livelli ormonali.
Come utilizzare gli anabolizzanti naturali
Al di là dell’integratore prescelto (spinta endocrina, insulino-simile e inibitoria, plastica diretta), per massimizzare gli effetti degli anabolizzanti naturali, è indicato seguire alcune strategie.
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Innanzitutto, allenarsi con intensità, al massimo delle proprie potenzialità, così da stimolare la “finestra anabolica” che dura diverse ore, in cui il corpo è più recettivo nei confronti dei composti anabolici e dei nutrienti. Esercizi come squat o stacchi da terra permettono anche di “gonfiare” i livelli di testosterone.
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Riposare adeguatamente, soprattutto di notte perché è in questi momenti che l’organismo attiva i meccanismi di crescita e produzione fisiologica degli ormoni. Alcune ricerche, infatti, hanno provato che chi dorme meno di 8 ore al giorno presenta quantità ridotte di testosterone rispetto a chi riposa correttamente.
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Seguire una dieta sana ed equilibrata, ricca di micro e macronutrienti necessari al rilascio di sostanze anaboliche.
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Evitare situazioni di stress eccessivo, che portano a una maggiore secrezione di cortisolo, ormone catabolico responsabile della disgregazione dei tessuti muscolari.
Solitamente, gli anabolizzanti naturali non hanno effetti collaterali o controindicazioni degni di nota. È bene, però, attenersi alle modalità e ai dosaggi suggeriti dai produttori, e ricorrere al proprio medico di fiducia qualora si sia affetti già da altre patologie.
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