Fibromialgia, cos'è e come trattarla naturalmente

Fibromialgia, cos'è e come trattarla naturalmente

La fibromialgia è una malattia cronica invalidante ad eziologia sconosciuta che colpisce sempre più persone. La medicina moderna la configura come patologia reumatica a carattere doloroso cronico-diffuso che colpisce l'apparato muscolo-scheletrico.

Nonostante ciò, la patologia può essere accompagnata, come meglio osserveremo in seguito, da insonnia, inappetenza, problemi di memoria ed altre sintomatologie secondarie ma peggiorative dello stato di salute dell'individuo.

Ad oggi cure non ce ne sono, si ricorre spesso all'utilizzo di antinfiammatori, antidepressivi e miorilassanti, questi ultimi in grado di rilassare le fasce muscolari rigide, contratte e dolenti del paziente fibromialgico. Tutti farmaci utili ma non risolutivi del problema alla sua radice. Cosa fare quindi?

Fibromialgia: cosa fare e come comportarsi?

L'approccio farmacologico rimane l'unico sostenuto dalla scienza ufficiale e perciò imprescindibile per ogni patologia, fibromialgia inclusa.

Detto questo però, possiamo avvalerci di rimedi naturali che, sebbene non curativi al 100%, migliorano alcuni degli aspetti fondamentali ritenuti, da alcuni, agenti scatenanti di questa malattia multifattoriale, entriamo nel dettaglio.

Come per tutte le patologie, questa malattia che colpisce l'1-3% della popolazione mondiale deve essere diagnosticata quanto prima per non peggiorarne il decorso. A tal proposito è importante rivolgersi subito ad un medico che sia in grado di non confondere, come purtroppo spesso accade, i sintomi del fibromialgico con sindromi depressive, stress psicofisico e altre problematiche non direttamente connesse con la medesima. In Italia esistono associazioni non-profit (sindromefibromialgica.it, associazionemara.org,  ecc..) che, occupandosi di malattie cosiddette "ambientali", possono indirizzare il soggetto direttamente dallo specialista, senza perdere tempo inutile.

Come riconoscere la fibromialgia: cause e sintomi

info grafica sintomi e trigger points della fibromialgia

Le cause della fibromialgia non sono ancora del tutto stabilite e confermate dalla medicina ufficiale, ma si presuppone siano multifattoriali e non ultime di predisposizione genetica. Tra i potenziali, ma non confermati, fattori "scatenanti", troviamo:

  • inquinamento ambientale, dalle polveri sottili dei gas di scarico all'elettrosmog;
  • intossicazione da metalli pesanti, specie per quel che riguarda il mercurio, l'allumino e il rodio;
  • predisposizione genetica;
  • intolleranze alimentari;
  • disbiosi intestinale e sibo, non è un caso che alcuni pazienti trovino giovamento utilizzando fermenti lattici privi di lattosio e altri inutili eccipienti;
  • traumi;
  • infezioni.

Molti poi sottovalutano, a nostro parere erroneamente, l'eccesso tossinico accumulatosi nel corpo e la concomitante incapacità disintossicante dello stesso spesso legata a problemi connessi con la metilazione. La metilazione è un processo biochimico che aiuta a regolare le reazioni chimiche per attenzione, concentrazione, consapevolezza, sviluppo del linguaggio, disintossicazione, sonno, supporto immunitario e molto altro.

I numerosi sintomi della fibromialgia

Elenchiamo ora la sintomatologia del fibromialgico prendendo spunto dal libro del Dr.André Mergui, e quindi:

  • Cefalea o emicrania;
  • Dolore facciale;
  • Rigidità muscolare;
  • Tunnel carpale;
  • Lombosciatalgia;
  • Crampi agli arti;
  • Sensazione di intorpidimento/formicolio
  • Acufeni: ronzio continuo in una o tutte e due le orecchie;
  • Allergie: ipersensibilità a farmaci, alimenti e agenti inquinanti;
  • Amnesie: dimenticanze continue e problemi della memoria a breve termine;
  • Ansietà: sindromi depressive;
  • Apnee notturne durante il sonno;
  • Articolazione temporo-mandibolare, indolore o rumorosa e dolente che impedisce la normale apertura e chiusura della bocca;
  • Astenia e fatica cronica;
  • Secchezza delle fauci: la bocca è spesso secca e l'apertura e chiusura risulta difficile;
  • Bruxismo: denti che digrignano durante la notte e talvolta anche di giorno;
  • Camminare: andatura non dritta ma tendente da un lato;
  • Cervicale: problemi ad allungare la testa;
  • Circolazione sanguigna;
  • Sensibilità ai colletti dentari;
  • Colon irritabile, coliti e alternanza tra stipsi e diarrea;
  • Concentrazione mentale ridotta;
  • Condotto uditivo: prurito ed eccessiva produzione di cerume;
  • Crampi muscolari: unilaterali notturni;
  • Difficoltà a comunicare ed esprimersi;
  • Brividi anche ad elevate temperature;
  • Difficoltà a salire o scendere le scale;
  • Difficoltà ad alzare o abbassare le braccia;
  • Disfagia: difficoltà ad inghiottire;
  • Disfonia: cambiamento o abbassamento del tono della voce;
  • Dispareunia: dolori durante il rapporto sessuale, dolori vulvari.
  • Sensazioni distorte: un piccolo contatto può provocare dolore.

Questi sono solo alcuni dei sintomi della patologia, visto che ce ne sono oltre 100 specifici e aspecifici riscontrabili comunque nella stragrande maggioranza dei soggetti fibromialgici.

Mappa dei tender points

18 punti dolorosi definiti tender points

I tender points sono 18 punti corporei che nel soggetto sano non arrecano dolore, mentre nel fibromialgico risultano dolorosi in numero non inferiore ad 11. Durante l'anamnesi del paziente, il medico esercita una pressione di almeno 4kg sui punti "grilletto", situati nelle seguenti zone del corpo:

  • 4 nella parte anteriore del collo;
  • 4 dietro le spalle;
  • 2 all'altezza del cervelletto (intersezione suboccipitale del trapezio)
  • 2 all'altezza dei gomiti;
  • 2 all'altezza delle ginocchia;
  • 2 sopra i glutei;
  • 2 ai lati inferiori delle natiche (regione retrotrocanterica).

Qualora il medico riscontrasse un numero di punti dolorosi inferiore a 11, ma fossero soddisfatti altri criteri tipici della fibromialgia (rigidità muscolare, sonno non ristoratore e dolori diffusi), sarebbe comunque auspicabile seguire un trattamento per la patologia.

Oggigiorno, oltre al classico sistema di valutazione basato sulla digito pressione, viene eseguita una valutazione mialgica dolorometrica che sembrerebbe essere maggiormente attendibile rispetto alla tradizionale palpazione.

Dolore neuropatico nella fibromialgia

Il paziente fibromialgico soffre spesso di neuropatia delle piccole fibre. Trattasi di una riduzione dei fasci di fibre non mieliniche dermiche riscontrabili in questi pazienti rispetto ai soggetti sani o solamente depressi.

Il riconoscimento della neuropatia a piccole fibre evidenzia la necessità di approfondire i disordini che possono sottostare alla radice della malattie (infettivi, genetici, metabolici, autoimmuni etc..) al fine di prescrivere farmaci mirati e realmente utili.

Alimentazione consigliata per la fibromialgia

Cosa mangiare? Il paziente fibromialgico presenta ridotta tolleranza nei confronti dei carboidrati. Una dieta ricca di fonti glucidiche sembra infatti esacerbare molti sintomi producendo al contempo una maggiore sensazione di fatica. No quindi ai dolciumi, a lieviti e talvolta a tutti gli alimenti ricchi in lectine (cereali e derivati, legumi) e amidi (patate, frumento, mais, riso, orzo, avena), mentre si a proteine nobili e acidi grassi insaturi.

La dieta chetogenica sembrerebbe essere la migliore per trattare il dolore del fibromialgico. Essa si basa su un rapporto di: 80% grassi, 20% proteine e 20% carboidrati, al fine di promuovere il rilascio di corpi chetonici necessari per la produzione d'energia e tenere bassa l'infiammazione.

Dapprima ideata per ridurre le crisi convulsive nei pazienti epilettici, la dieta chetogenica prevede la ridotta o totale assenza di zuccheri semplici, il moderato consumo di proteine ad alto valore biologico (complete di tutti gli aminoacidi) e un cospicuo utilizzo di fonti ricche di acidi grassi omega-3 e 6.

Per quanto riguarda queste ultime citiamo alimenti ittici quali sardine, sgombro, tonnetto, salmone (selvaggio), alici e vegetali come l'avocado, la frutta secca, le olive e l'olio extravergine di oliva. Per ciò che concerne la frutta a guscio ricordiamo che non è tutta uguale e sempre consigliabile; vuoi per il contenuto della sostanza infiammatoria acido arachidonico delle arachidi e vuoi per la presenza di muffe e micotossine naturalmente presenti in questa tipologia di alimenti. In sintesi, per evitare problemi, restringiamo la scelta alle nocciole e alle mandorle non tostate.

Rimedi naturali per la fibromialgia

fibroalgo per il trattamento naturale della fibromialgia

PALMITOILETANOLAMIDE (PEA)
Eccezionale e innovativo ingrediente naturale ad effetto analgesico naturale. La sua efficacia fu scoperta dal nobel Rita Levi Montalcini e consiste nel suo meccanismo di riduzione del rilascio di istamina e altri fattori pro infiammatori responsabili di elevati livelli delle citochine-8.

ACIDO ALFA LIPOICO
Antiossidante utile per lenire il dolore muscolo scheletrico del fibromialgico. Svolge inoltre un importante ruolo di cofattore enzimatico nella sintesi d'energia e promuove la rigenerazione del gultatione, fondamentale antiossidante endogeno coinvolto nei processi di disintossicazione dell'organismo.

ACETIL CARNITINA
Favorisce le capacità resistive in condizioni di elevato stress, partecipa alla sintesi d'energia mitocondriale e, secondo ultimi studi, può essere utile per ridurre la percezione del dolore grazie alla sua presunta capacità di interagire con la glia, ovvero le cellule immunitarie presenti nel cervello.

VITAMINA B12
In uno studio svedese del 2015, la B12 ha evidenziato effetti benefici in termini di miglioramento delle prestazioni mentali nei fibromialgici, migliorandone la concentrazione.

COENZIMA Q10
A dosaggi di almeno 400mg al giorno, il COQ10 può incrementare la performance energetica diminuendo al tempo stesso l'emicrania e l'elevato stress ossidativo tipico della fibromialgia.

VITAMINA D
Sui benefici della vitamina D3 abbiamo parlato in un precedente articolo. Il team del Dottor Florian Wepner dell'Ospedale Ortopedico di Vienna ha eseguito uno studio su 30 donne fibromialgiche, allo scopo di valutare la potenziale efficacia dell'integrazione di questo micronutriente per diminuire alcuni sintomi della malattia. Dopo 24 settimane di assunzione è stato evidenziato un netto calo della soglia del dolore nelle utilizzatrici di D3 dimostrando, inoltre, un miglioramento della funzione fisica mattutina rispetto alle donne trattate con placebo.

VITAMINA C
Essendo una vitamina dal forte potere antiossidante, a dosaggi di 3-4g pro die suddivisi in altrettante singole dosi da assumersi a stomaco pieno, la vitamina C è in grado di favorire la respirazione cellulare incrementando, di conseguenza, le capacita resistive psicofisiche.

S-Adenosil Metionina (SAMe)
Agendo sui livelli del neurotrasmettitore serotonina, il SAMe riduce la depressione ed il dolore. Studi specifici eseguiti sui fibromialgici, hanno inoltre evidenziato miglioramenti in seguito all'utilizzo del composto. Secondo molti medici la sostanza agisce producendo e distruggendo i neurotrasmettitori noradrenalina, dopamina e serotonina, regolando la percezione del dolore e gli stati d'animo.

ADATTOGENI
L'Ashwagandha e la Maca Peruviana possono aumentare le capacità adattive dell'organismo ai continui stressor esterni ed il focus riducendo la cosiddetta "nebbia mentale".

Concludiamo con il Magnesio. Per coloro che non sanno quale scegliere, il consiglio è quello di utilizzare i sali organici pidolato, glicerofosfato, gluconato e malato. Assunto con regolarità, questo importante sale minerale può infatti ridurre la sintomatologia neuromuscolare del fibromialgico.

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